SOMIGLIANZE TRA RELIGIONI: CRISTIANESIMO E ISLAM

INDICE

1. Le origini dell’Islam
2. I messaggeri di Dio
3. L’ultimo e finale messaggero di Dio
4. La profezia di Mohammed
5. Il nome del profeta Mohammed nella Bibbia
6. Le rivelazioni di Dio
7. I cinque principi/pilastri dell’Islam

8. L’unicità del nome: Allah
9. Il secondo pilastro: Salaah
10. Il terzo pilastro – Zakat
11. Il quarto pilastro – Saum
12. Il quinto pilastro dell’Islam – Hajj
13. Gli insegnamenti del Corano e della Bibbia
14. Astinenza
15. Proibizioni
16. Rispetto e stima

17. Monachesimo
18. La moglie
19. L’adulterio
20. I criteri per l’uso di Hijab
21. La modestia
22. Circoncisione

LE ORIGINI DELL’ISLAM

una moschea con sfondo a tramonto

Islam deriva dalla parola salam, che significa pace ma deriva anche dalla parola araba sili, che significa “sottomettere la tua volontà a Dio onnipotente”.

Insomma, in poche parole, Islam significa: “Pace acquisita attraverso la sottomissione del proprio volere a Dio onnipotente”. E chiunque sottometta la propria volontà a Dio onnipotente è chiamato Musulmano.

Le persone credono erroneamente che l’Islam sia una religione giovane, venuta alla luce solo 400 anni fa. E che il Profeta Muhammad sia il fondatore di questa religione. In realtà, l’Islam esiste sin da tempi immemori, da quando l’uomo ha posto il suo primo passo sulla terra.

E il Profeta Muhammad (che la pace sia sempre con lui) non è il fondatore di questa religione ma l’ultimo messaggero di Dio onnipotente.

È menzionato nel Corano:

“ Non c’è nazione o tribù alla quale non abbiamo mandato una guida”.


Surah Faatir, capitolo 35, verso 24

Inoltre, è menzionato anche nella Surah Al Ra’d, capitolo 13, verso 7:

“E ad ogni nazione, abbiamo inviato una guida”.

I MESSAGGERI DI DIO

furgone del postino

Ci sono 25 messaggeri nominati nel glorioso Corano. Per esempio: Noah, Abramo, Mosè, Gesù, Mohammed ecc ( che la pace sia sempre con loro).

L’Islam è l’unico credo non cristiano che possiede l’articolo di fede secondo il quale bisogna credere in Gesù (che la pace sia sempre con lui).

Un musulmano non può essere definito tale se non crede in Gesù Cristo (che la pace sia sempre con lui). Crediamo che sia stato uno dei più potenti messaggeri di Dio onnipotente. Crediamo che fosse il Cristo. Crediamo che sia nato miracolosamente senza alcun intervento maschile, al contrario di alcuni moderni cristiani che al giorno d’oggi non ci credono.

Noi crediamo che abbia dato vita alla morte con il permesso di Dio. Crediamo che abbiamo guarito i ciechi con il permesso di Dio.

È menzionato della Surah Al Nisa, capitolo 4, verso 164 e nella Surah Ghaafir, capitolo 40, verso 78

“Noi narriamo la storia di alcuni dei messaggeri”. 

Ciò significa che le storie di alcuni dei messaggeri sono menzionate nel Corano.

Un amato profeta, Musnad Ahmad, disse:

“Sono stati mandati 124.000 messaggeri sulla faccia della terra”.

Ma tutti i profeti che sono venuti prima dell’ultimo e definitivo Muhammad ( che la pace sia sempre con lui), sono stati solo mandati per diffondere un messaggio che si pensa che sia stato recepito dalla totalità delle persone solo per un breve periodo di tempo.

Per esempio, Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui) è stato mandato solo al Figlio di Israele. Lui è stato mandato solo per gli ebrei.

È menzionato nel Corano, Surah Ale Imram, capitolo 3, verso 49,

“che l’incaricato Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui), è il messaggero al bambino di Israele”.

È menzionato nella Surah Al Saff, capitolo 61, verso 6,

“ che Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui) è stato mandato come messaggero al bambino di Israele”.

Lo stesso messaggio si trova nella Bibbia. Se leggi la Bibbia, è menzionato nel Vangelo di Matteo, capitolo 10 versi 5-6,

“Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui) parla a loro dicendogli: non incamminarti sulla via degli ebrei e non entrare in nessuna città dei Samaritani. Ma vai avanti, verso la pecora smarrita della casa di Israele”.

Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui) più avanti dice, nel Vangelo secondo Matteo, capitolo 15, verso 24:

“Sono stata mandato se non per le pecore smarrite della casa di Israele”.

Quindi Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui), è stato mandato come messaggero solo nella casa di Israele, solo agli ebrei, solo per la pecora smarrita di Israele.

L’ULTIMO E FINALE MESSAGGERO DI DIO

Il Profeta Mohammed (che la pace sia sempre con lui), l’ultimo e finale messaggero, è menzionato nel Corano, nella Surah Al Ahzaab, capitolo 33, verso 40,

“ciò significa che il Profeta Mohammed (che la pace sia sempre con lui), non è il padre di nessun essere umano ma è il messaggero di Allah, è il sigillo finale di tutti i profeti e Allah lo sa, sa’ tutto, pieno di conoscenza”.

Dal momento che il Profeta Muhammad (che la pace sia sempre con lui) è stato l’ultimo e finale messaggero, è stato mandato non solo per i musulmani e non solo per gli arabi. È menzionato nel Corano, Surah Al Anbiya, capitolo 21, verso 107,

“che noi non lo abbiamo mandato solo per loro ma per tutti”.

LA PROFEZIA DI MOHAMMED

È descritto nel Corano, nella Surah Sabaa, capitolo 34, verso 28,

“che lo abbiamo mandato come messaggero universale, per dare buone notizie e mettere in guardia dai peccati, ma la maggior parte degli esseri umani ancora non lo sa”.

Dal momento che il Profeta Mohammed (che la pace sia sempre con lui) è l’ultimo e finale messaggero, è stato inviato per l’umanità intera. E la profezia del Profeta Mohammed (che la pace sia sempre con lui) è menzionata nelle scritture di tutte le maggiori religioni del mondo. È perfino menzionata nella Bibbia.

Se leggi il Vecchio Testamento, è menzionato nel libro del Deuteronomio, capitolo 18, verso 18,

“Dio onnipotente dice: dovrò crescere un profeta tra i compagni, come dentro di Te, e dovrò mettere le mie parole nella sua bocca e lui dovrà dire tutto quello che gli comando”.

Molti dei cristiani dicono che questa profezia si riferisce a Gesù Cristo (che la pace sia sempre con lui).

Quando ai cristiani viene chiesto: “Come può questa profezia riferirsi a Dio (che la pace sia sempre con lui)?”

Una delle somiglianze che i cristiani trovano tra Gesù e Mosé ( che la pace sia sempre con loro) è che entrambi sono ebrei. Essi dicono anche che entrambi sono stati profeti di Dio.

Se queste sono le uniche somiglianze che fanno sì che la profezia si realizzi nella Bibbia, allora tutti gli altri profeti menzionati nella Bibbia dopo Mosè (che la pace sia sempre con lui), realizzano la profezia.

Tutti i profeti menzionati dopo Mosè erano ebrei. Per esempio, il Profeta Isaiah, il Profeta Daniele, Profeta Gioele, il Profeta Giovanni Battista, solo per menzionarne alcuni ed erano tutti ebrei e tutti erano profeti di Dio.

Se queste due sono le uniche somiglianze allora ci sono numerosi profeti menzionati nella Bibbia che esaudiscono la profezia.

Però, se analizziamo bene, questa profezia non si addice a nessuno meglio che all’ultimo e finale profeta Muhammad ( che la pace sia sempre con lui).

Se analizziamo il Profeta Mosè e il Profeta Muhammed ( che la pace sia con loro), entrambi sono nati naturalmente. Entrambi hanno avuto un padre e una madre. Gesù Cristo invece è nato miracolosamente, senza alcun intervento maschile. Aveva una madre ma non aveva un padre.

È menzionato nel Corano, Surah Ale Imran, capitolo 3, verso 47. È inoltre menzionato anche nella Bibbia nel Vangelo secondo Luca, capitolo 1, verso 35, che Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui), è nato per miracolo.

In più, entrambi i profeti Mosè e Mohammed ( che la pace sia sempre con loro) si sono sposati e hanno avuto dei figli, mentre Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui) secondo la Bibbia, non si è sposato e non ha avuto figli.

Quindi ciò significa che Mohammed ( che la pace sia sempre con lui) era come il Profeta Mosè mentre Gesù Cristo era diverso da Mosè.

Inoltre, quando leggiamo la Bibbia e il Corano, veniamo a conoscenza del fatto che Mosè ( che la pace sia con lui), ha avuto una morte naturale, come Mohammed ( che la pace sia con lui). Ma Gesù Cristo ( che la pace sia con lui) non ha avuto una morte naturale.

Secondo il Corano, nella Surah Al Nisa, capitolo 4, verso 158, “ è stato sollevato vivo”. E anche secondo la Bibbia è lo stesso. Ma molti cristiani dicono che è stato crocefisso. Anche se noi concordiamo su questo fatto, nonostante ciò, possiamo concordare con la Bibbia che lui non lo è stato, a prescindere dal fatto che tutti noi concordiamo che sia stato sollevato morto. Non è morto di una morte naturale.

Quindi, se analizziamo bene, veniamo alla conclusione che Mohammed ( che la pace sia sempre con lui) è come Mosè ( che la pace sia sempre con lui) mentre Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui) è diverso dal Profeta Mosè ( che la pace sia sempre con lui).

In più, veniamo a sapere dalla Bibbia e dal Corano, che i profeti Mosè e Muhammed ( che la pace sia sempre con loro) sono stati interamente accettati dalla popolazione. Mentre Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui) non è stato accettato interamente dalla popolazione.

È menzionato nel libro di Giovanni, capitolo 1, verso 11, che lui è venuto da solo ed è stato abbandonato. Per cui non è stato accettato interamente dalla popolazione.

Oltre ciò, Mosè e Mohammed ( che la pace sia sempre con loro), sono stati come dei leoni e ciò significa che possono assegnare la punizione della vita e della morte a chiunque essi vogliano. Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui), menzionato nel Vangelo di Giovanni, capitolo 18, verso 36, dice: “il mio regno non è di questo mondo”.

In più, entrambi, Mosè e Muhammed (che la pace sia sempre con loro) hanno portato nuove leggi mentre Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui), non ha portato nessuna nuova legge, lui è venuto per adattarsi alla legge preesistente.

È menzionato nel Corano, nella Surah Al Saff, capitolo 61, verso 6, che

“ Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui), il figlio di Maria, detto il bambino di Israele, è stato inviato come messaggero per confermare la legge venuta prima di lui e dare buone notizie per il messaggero che sarebbe venuto, il cui nome dovrebbe essere Mohammed”.

È menzionato anche nel Corano, Surah Al A’raaf, capitolo 7, verso 157, che dice:

seguiranno il messaggero che è un nuovo profeta, richiamato nelle scritture;

perciò quando leggiamo il Corano, c’è scritto che è profetizzato nelle scritture e nella legge del Vangelo, la venuta di Mohammed.

Ciò significa che Mohammed è stato profetizzato nel vecchio testamento, nel libro Deuteronomio, capitolo 18, verso 18 e, stesso capitolo, verso 19, che dice che

“ coloro che non presteranno attenzione alla sua voce, io pretenderò che lo facciano”.

In alcuni punti le scritture dicono: mi vendicherò. Ciò significa che tutti coloro che non seguiranno il messaggio che verrà, Dio onnipotente si vendicherà di loro.

È menzionato più avanti nel vecchio testamento, nel libro di Isaiah, capitolo 29, verso 12, che il libro sarà dato a colui che non è istruito e gli sarà detto: “Prega, leggilo”. E lui dirà, “ Non sono istruito” e ciò è esattamente quello che è successo quando la prima rivelazione arrivò all’ultimo e finale messaggero, il Profeta Muhammed.

Sappiamo dalla storia che, quando al Profeta Muhammed venne fatta la prima rivelazione dall’Arcangelo Gabriele, lui disse : “Non sono istruito”. Questa è esattamente la realizzazione della profezia menzionata nel libro di Isaiah, capitolo 29, verso 12, “ e il libro venne consegnato a lui che non è istruito, dicendogli, leggilo, te ne prego e lui disse: “non sono istruito”, ed è esattamente ciò che il profeta Muhammed disse.

IL NOME DEL PROFETA MOHAMMED NELLA BIBBIA

bibbia

Perfino il nome del profeta Mohammed è menzionato nel Vecchio Testamento, nel libro delle canzoni di Salomone, capitolo 5, verso 16, in ebraico “Hikko Mamittakim we Kullo Muhammadim Zehdoodeh wa Zehrayee Baina Jerusalem”.

Nella traduzione italiana: “La sua bocca è la più dolce. Lui è totalmente amorevole. Questo è il mio amato e il mio amico, oh figlie di Gerusalemme”.

Il suffisso “im nella parola Muhammadim è aggiunto come plurale di rispetto nella lingua ebraica. Quindi è menzionato tramite il suo nome nella scrittura originale ma il nome appropriato è stato tradotto in italiano.

Quando leggi la traduzione della Bibbia, non ti rendi conto che il nome del profeta Mohammed (che la pace sia sempre con lui) è menzionato in essa.

In più, il Profeta Mohammed ( che la pace sia sempre con lui) è menzionato anche nel Nuovo Testamento. È menzionato nel libro di Giovanni, capitolo 14, verso 16. Gesù Cristo dice:

“Pregherò per mio padre che è Dio onnipotente e lui ti darà un altro supporto, che possa lui supportarti per sempre”.

È menzionato nel Vangelo di Giovanni, capitolo 15, verso 26:

Quando verrà il Consolatore che io invierò a voi dal Padre, lo Spirito di verità che da presso il Padre proviene, quello testimonierà di me.

È menzionato anche nel libro di Giovanni, capitolo 16, verso 7:

Nonostante tutto, ti dirò la verità: è vantaggioso per te che io vada via, perché se non lo faccio, il Consolatore non verrà da te; ma se vado via, te lo manderò.

Questo Consolatore è analizzato nella lingua originale, che è aramaico. La parola aramaica paraclete, tradotta come Consolatore, in realtà significa “lodevole”, cioè riferito a Mohammed. Questo significato si addice perfettamente al Profeta Muhammed ( che la pace sia sempre con lui).

Ma molti cristiani dicono che questa profezia, riguardante la venuta del Consolatore, sia in realtà riferita allo Spirito Santo. Ma, analizziamo il Vangelo secondo Giovanni, capitolo 16, verso 7, menzionato sopra.

Questo criterio indica che il Consolatore debba venire, mentre Gesù Cristo debba andare via. Se lui va, il Consolatore potrà venire. Dalla Bibbia, apprendiamo che lo Spirito Santo era già li prima che Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui) arrivasse. Era lì, nell’utero di Elisabetta. Lui era lì quando Gesù Cristo è nato. Lui era lì nella festa di Pentecoste.

Quindi, con certezza, possiamo dire che questa profezia non si riferisce allo Spirito Santo. Non si riferisce a nessun altro se non all’ultimo e finale messaggero, il profeta Mohammed ( che la pace sia sempre con lui).

LE RIVELAZIONI DI DIO

Ci si riferisce nel Corano, nella Surah Al Ra’d, capitolo 13, verso 38: ad ogni epoca, manderò un libro. Manderò una rivelazione.

Ci sono 4 rivelazioni menzionate per nome nel Corano e sono Taurah, Zaboor, Injeel, e il Corano. Taurah è la rivelazione fatta a Mosè ( che la pace sia sempre con lui). Zaboor è la rivelazione fatta a Davide ( che la pace sia sempre con lui). Injeel è la rivelazione fatta a Gesù ( che la pace sia sempre con lui). Mentre il Corano è l’ultima e finale rivelazione fatta al Profeta Muhammed ( che la pace sia sempre con lui).

Chiamandole per nome, ci sono solo 4 rivelazioni menzionate nel Corano e, in ogni epoca, Dio onnipotente ne ha mandata una. Ci sono altre 7 rivelazioni. Per esempio, Sufe, Ibrahim ecc ecc. Ma con i loro nomi, ne vengono menzionate solo 4.

L’importanza del Corano: rivolgersi all’umanità intera

mappamondo su sfondo nero

Tutte le rivelazioni avvenute prima dell’ultima e finale rivelazione avvenuta col Corano, erano solo per un particolare tipologia di persone e il messaggio inviato aveva l’obiettivo di essere seguito dalla totalità, solo per un particolare periodo di tempo.

Ma dal momento che il Corano è stata l’ultima e finale rivelazione, non era inteso che fosse indirizzata solo ai musulmani o solo agli arabi. È menzionato nel Corano, nella Surah Ibraheem, capitolo 14, verso 1: questo è il libro che Ti è stato rivelato, Profeta Mohammed ( che la pace sia sempre con lui), quindi ora Tu dovrai condurre la totalità degli esseri umani dal buio profondo alla luce.

Questo significa che lui dovrà condurre non solo gli arabi e i musulmani ma tutta l’umanità verso la luce.

Nella Surah Ibraheem, capitolo 14, verso 52:

questo è il messaggio per l’umanità, in modo che loro ne siano al corrente e possano sapere che esiste un solo Dio e che quest’uomo di grande conoscenza abbia la giusta attenzione.

È menzionato anche nella Surah Al Zumar, capitolo 39, verso 41:

dopo esserti stato rivelato, profeta Muhammed, il libro deve istruire l’umanità.

Esso non dice di istruire solo i musulmani o solo gli arabi ma l’umanità intera. Dal momento che il Corano è l’ultima e finale rivelazione, non è stato fatto per una piccola cerchia di persone ma aveva l’obiettivo di rivolgersi a tutta l’umanità.

I CINQUE PRINCIPI/PILASTRI DELL’ISLAM

Un amato profeta ha detto, ciò è menzionato nel libro di Sahih Al Bukhari volume 1, nel libro di Iman Hadith 8, che l’Islam è basato su 5 principi o pilastri, che sono:

  1. La ila ila la Muhammad rasulullah
  2. Istituire Salaah
  3. Zakaat
  4. Saum
  5. Hajj

IL PRIMO PILASTRO- NESSUN ALTRO DIO AL DI FUORI DI ALLAH

Il primo pilastro significa che non si deve avere nessun Dio al di fuori di Allah e, il profeta Mohammed ( che la pace sia sempre con lui), è il messaggero di Allah.

Ciò è menzionato nel libro della Surah al Baqarah, capitolo 2, verso 177: non rappresenta un comportamento di correttezza voltare il proprio volto a est o ovest ma lo è credere in Allah e credere in Dio onnipotente.

Credere negli ultimi giorni, i suoi angeli, i suoi libri e i suoi messaggeri.

Nel Corano, Surah Ale’Imran, capitolo 3, verso 64, dice:

“ giungiamo ad una parola comune tra noi e tu, che adorerai nessun altro se non Dio onnipotente, nessun altro se non Allah”.

Questo vuol dire che dobbiamo arrivare alle somiglianze che sono menzionate nella Bibbia e nel Corano. È menzionato nel Corano nella Surah Al Ikhlas capitolo 122, versi 1-4:

“lui è Allah, l’unico e il solo. Lui procrea eppure non è procreato. Non c’è niente come lui.”

Questa è una definizione completa e totale di Allah e di Dio onnipotente, che si trova nel glorioso Corano. Se qualche persona dice così e cosà di Dio e se queste cose calzano con la piena definizione di Dio, allora i musulmani non hanno obiezioni nell’accettare il candidato come Dio.

Questa piena definizione che si trova nella Surah Ikhlas è chiamata il punto di riferimento della teologia. Teo significa Dio, logia significa studio. Teologia significa studio di Dio.

Ci sono messaggi simili nella Bibbia. Nel libro del Deuteronomio, al capitolo 6, verso 4, Mosè ( che la pace sia sempre con lui) dice: “ Ascolta, oh Israele, il Signore nostro Dio è un Signore”. E quando a Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui) gli venne chiesto: “ Qual’è il primo dei comandamenti?”

Lui ha ripetuto letteralmente ciò che Mosè ( che la pace sia sempre con lui) aveva detto.

Secondo il Vangelo secondo Marco, capitolo 12, verso 29, Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui) ha detto:

“ Il primo di tutti i comandamenti è, Ascolta, oh Israele, il Signore nostro Dio è un Signore”.

Ciò è menzionato più avanti nel libro della Surah Al Nisa, capitolo 4, verso 48:

Allah non perdonerà mai il peccato di associare altri nomi a Dio. Lui potrebbe perdonare altri peccati, secondo la sua volontà, ma non perdonerà mai nessuno che associ un altro nome a Dio.

È inoltre detto nel libro della Surah Al Nisa, capitolo 4, verso 116:

Dio onnipotente non perdonerà mai il peccato di associare altri dei con Allah.

E lo stesso messaggio si trova nella Bibbia, nel libro dell’Esodo, capitolo 20, versi 3-5:

“ Non dovrai avere altro Dio prima di me”.

Non dovresti crearti nessun feticcio dentro di te, e nessuna somiglianza di nessuna cosa che si trova sopra il paradiso o di cosa ci sia sotto la terra o di cosa ci sia sotto l’acqua della terra.

Non devi inchinarti ad esse e neppure servirle: Io, Signore tuo Dio, sono un Dio geloso, che va a trovare le ingiustizie dei padri sui figli, fino alla terza e quarta generazione di coloro che mi odiano.

È menzionato in maniera chiara nel Corano, Surah Al Ma’idah, capitolo 5, verso 72: “loro sono blasfemi. “

Coloro che dicono che Allah o Dio è Gesù, figlio di Maria. Il più grande peccato dell’Islam e del cristianesimo è associare dei compagni a Dio. Ma, sfortunatamente, ci sono molti dei nostri fratelli cristiani che dicono che Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui) sia solo una presunta divinità.

Infatti se leggi la Bibbia, non c’è una sola, singola inequivocabile affermazione in tutta la Bibbia, in cui Gesù Cristo ( che la pace sia sempre con lui) dica: “Io sono Dio” o “Venerami”. Gesù Cristo ha detto nel Vangelo secondo Giovanni, capitolo 14, verso 28: tu hai sentito come ho parlato dentro di te, vado via, e torno di nuovo dentro di te. Se mi hai amato, ne sarai rallegrato, perché ho detto, vado dentro mio Padre: mio Padre è più grande di me.

Anche in Giovanni, capitolo 10, verso 29, Gesù Cristo disse: mio Padre, che loro mi hanno dato, è più grande di tutti; e nessun uomo è in grado di strappare loro fuori dalle mani di mio Padre.

Nel Vangelo di Matteo, capitolo 12, verso 28, ha detto:

“ Butto via tutti i demoni con lo spirito di Dio.”

Anche nel Vangelo di Luca, capitolo 11, verso 20, ha detto:

“io, con le dita di Dio, allontano tutti i diavoli.”

E anche il Vangelo di Giovanni, capitolo 5, verso 30, ha detto: io da solo non posso fare nulla: come ascolto, giudico e il mio giudizio è giusto; perché io sono alla ricerca non del mio volere, ma del volere del Padre che mi ha mandato.

Bisogna sottomettere la propria volontà a quello di Allah

Chiunque dica che è alla ricerca non della propria volontà ma di quella del Dio onnipotente, è musulmano. Gesù Cristo ha detto che non avrebbe potuto fare nulla con la sua volontà ma solo con quella di Dio.

Chiunque dica che io sottometto il mio volere al volere di Dio onnipotente, è arabo, e lo chiamiamo musulmano. Musulmano significa sottomettersi a Dio onnipotente. Quindi Gesù Cristo era un musulmano.

È menzionato nel Libro degli Atti, capitolo 2, verso 22: Tu uomo di Israele, ascolta queste parole, Gesù di Nazareth, un uomo approvato da Dio in mezzo a te, attraverso i miracoli, i prodigi e i segni, che Dio ha fatto attraverso lui su di te, come tu stesso sai. Gesù Cristo non ha mai affermato la sua divinità. Lui è stato uno dei più grandi messaggeri di Dio onnipotente.

È menzionato nel Corano, nella Surah Al Isra, capitolo 17, verso 110:

“…ricerchiamo tutto quello che lo riguarda, che riguarda Allah. Tutto quello di cui hai bisogno lo invochi. A lui appartengono i più bei nomi. Puoi invocare Allah con qualunque nome ma deve essere un nome bellissimo. Deve essere un nome dato da Allah e i suoi messaggeri. Ci sono non meno di 99 attributi che si possono dare ad Allah.”

E questo messaggio è presente nella Suarh Al A’raaf, capitolo 7 verso 180 e nella Surah Al Hashr, capitolo 59, verso 24. Ci sono non meno di 99 nomi dati ad Allah nel Corano. Per esempio, il più misericordioso, il più generoso, il più saggio, ecc.

L’UNICITÀ DEL NOME: ALLAH

Allah è unico: né maschio né femmina, né singolare né plurale

C’è un motivo per il quale i musulmani hanno deciso di chiamare Dio con l’unica parola Allah e non la parola italiana Dio. Ed è perché ci sono vari Dio ma di Allah ce n’è uno solo. S

e mettiamo una “a” alla parola Dio, diventa dea, per cui abbiamo il femminile di questa parola. Per Allah no. Non c’è maschile o femminile. Allah non ha genere. Allah è singolare e non ha forme plurali. Ciò significa che è solo Allah.

In italiano non lo abbiamo ma, ad esempio, in inglese, la parola Dio può essere associata alle parole “padre” e “madre” diventando ( in inglese) Godfather e Godmother, con il significato di padrino e madrina. Tutto ciò non accade con Allah. Non esiste AllahFather o Allahmother.

Allah è unico ed è per questo che i musulmani preferiscono usare la parola araba Allah invece che la parola italiana Dio.

La parola Allah è menzionata nelle scritture delle maggiori religioni del mondo ed è anche menzionata nella Bibbia, nel Vangelo secondo Marco, capitolo 15, verso 34 così come nel Vangelo secondo Matteo, capitolo 27, verso 46, quando Gesù Cristo è stato crocefisso alla croce, Eli Eli Sabachthani, che significa Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

In ogni Bibbia, in ogni traduzione che si prenda di essa, queste parole sono rimaste inalterate perché Allah conosce il meglio.

L’ebraico e l’arabo sono lingue semitiche e le parole Eli Eli Sabachthani sono simili in entrambe le lingue parlate. Quindi Gesù Cristo ha usato la stessa parola, Allah. Questa parola è menzionata nelle scritture delle religioni mondiali.

Questo è perché i musulmani preferiscono usare la parola Allah invece che la parola Dio.

IL SECONDO PILASTRO: SALAAH

Il secondo pilastro dell’Islam è Salaah. Solitamente le persone traducono la parola Salaah con la parola italiana preghiera. Pregare significa implorare, chiedere aiuto. Preghiera non è però la traduzione diretta della parola Salaah, perché pregare significa implorare.

musulmano durante la preghiera in moschea

Nel Salaah, accanto alla richiesta di aiuto di Dio onnipotente, c’è anche la sua lode e, allo stesso tempo, mentre riceviamo benefici da Allah Dio, stiamo ottenendo una guida.

Questa è la ragione per la quale preferiamo chiamare le preghiere come una “programmazione di rettitudine”. Per esempio, se dopo la Fathia, vuoi recitare Surah Al Ma’idah, capitolo 5 verso 90: Astieniti da ciò e prospererai. Tu sei stato programmato alla rettitudine.

Differenza tra preghiera e Salaah e l’importanza delle abluzioni

Allah dice nel Corano, Surah Al Ankaboot, capitolo 29, verso 45:

“in verità, la preghiera ti trattiene dal compiere azioni ingiuste e vergognose. “

Perciò Salaah è meglio di preghiera. Preghiera non è la diretta traduzione della parola Salaah. Così come Dio non è la parola diretta e corretta della parola Allah.

I musulmani devono offrire Salaah almeno 5 volte al giorno. Ciò è detto nel Corano, nella Surah Taa Haa, capitolo 20, verso 130 e anche nella Surah Al Israa, capitolo 17, verso 78 che dobbiamo offrire Salaah almeno 5 volte al giorno.

Per un corpo sano, i dottori dicono di fare almeno tre pasti al giorno. Ugualmente, per una anima sana, dobbiamo offrire Salaah almeno 5 volte al giorno.

E il Corano dice, nella Surah Al Ma’idah, capitolo 5, verso 6: “tutti voi credenti, quando vi preparate al Salaah, lavate il vostro viso, e le mani fino ai gomiti, strofinate bene la vostra testa con l’acqua e lavate i vostri piedi fino alle caviglie”.

L’abluzione è uno dei prerequisiti fondamentali prima del Salaah. Lo stesso messaggio si trova anche nella Bibbia. È menzionato nel libro dell’Esodo, capitolo 40, versi 31-32: “e Mosè e Aaron e i suoi figli lavarono i loro piedi e le loro mani”.

Quando si recarono nella tenda della congregazione e quando si avvicinarono all’altare, si lavarono: così come il Signore ha comandato a Mosè.

Questo messaggio è ripetuto nel Libro degli Atti, capitolo 21, verso 26: poi Paolo prese l’uomo, e il giorno successivo purificò se stesso insieme a loro, entrando nel tempio, per annunciare il compimento dei giorni della purificazione, finché non fosse stata fatta un’offerta per ognuno di loro. Per cui le abluzioni sono menzionate sia nei libri cristiani che nei libri islamici.

Menzionato più avanti anche nel Corano, Surah Taa Haa, capitolo 20, versi 11-12:

“Mosè si è avvicinato al fuoco. E Allah lo ha istruito a rimuovere i suoi calzari prima di arrivare alla tua presenza, nel segreto della valle”.

Togliendo i calzari per il Salaah, si compie uno dei comandamenti richiesti da Dio onnipotente a Mosè ( che la pace sia sempre con lui).

Questo messaggio è ripetuto anche nel libro dell’Esodo, capitolo 3, verso 5:

“…e lui disse: non disegnare qui vicino: togliti le scarpe, il luogo sul quale si trovi è terra santa. “

Questo messaggio è ripetuto nel libro degli Atti, capitolo 7, verso 33:

“così disse il Signore a lui: togliti le scarpe. “

Il luogo sul quale ti trovi è santo. Grazie a questo comandamento di Dio onnipotente a Mosè, i musulmani levano le loro scarpe prima di offrire il Salaah.

Ma è menzionato anche nel della Sunna Abu Dawood, volume 1, libro del Salaah, capitolo 240, Hadith 653: lui disse nel terzo giorno del padre che suo nonno vide il profeta Mohammed pregare con le scarpe allo stesso modo di come lo faceva senza.

Così i musulmani possono offrire il Salaah con o senza scarpe. Ma quando i musulmani offrono il Salaah con le loro scarpe, devono assicurarsi di aver pulito bene le loro suole.

In più, è menzionato anche in Sahih Al Bukhari, volume 1, libro di Adhaan, capitolo 75, hadith 692: quando offriamo il Salaah, le nostre spalle… ci si riferisce a ciò anche in Sunan Abu Dawood, volume 1, libro del Salaah, capitolo 245, hadith 666:

il profeta si riferiva non al diavolo che vedi nel museo con due corna e la coda, lui si riferiva al diavolo del razzismo, del colore, della razza, a prescindere se sei ricco o povero, quando ti prepari al Salaah, stai spalla a spalla con gli altri.

Che tu sia nero o bianco, giallo o marrone, quando ti prepari al Salaah, stai spalla contro spalla.

Il Sujood: la Prostrazione

La parte migliore del Salaah è il Sujood, ossia la Prostrazione. Nel Corano, il Sujood è menzionato non meno di 90 volte e Allah dice, nella Surah Ale ‘Imran capitolo 3, verso 43, che :

Oh Maria, onora il Signore e prostrati e inchinati con coloro che si inchinano.

Allah ripete questo messaggio nella Surah Al Hajj, capitolo 22, verso 77:

Tutti coloro che credono, prostratevi e inchinatevi e onorate il Signore e fare buone azioni in modo che così possiate prosperare.

Tutti i messaggeri di Allah, quando offro il loro Salaah, quando pregano Dio onnipotente, fanno il Sujood. E se leggi la Bibbia, è menzionato nel Libro della Genesi, capitolo 17, verso 3: Abramo prostrò il viso e Dio gli parlò.

È menzionato anche nel libro dei Numeri, capitolo 20, verso 6:

Mosè e Aaron andarono dall’assemblea fino alla porta del tabernacolo dell’incontro, prostrarono i loro visi e la gloria del Signore apparve a loro.

È menzionato nel libro di Giosuè, capitolo 5, verso 14:

e lui disse , no; ma come capitano dell’armata del Signore devo andare. E Giosuè prostrò il suo viso a terra e fece la sua preghiera.

È menzionato anche nel libro di Matteo, capitolo 26, verso 39:

e andammo un po’ più lontano, prostrammo il nostro viso e pregammo. Così tutti i profeti di Dio prostrarono i loro visi e pregarono Dio.

E questo è quello che i musulmani fanno. Prostrare il viso e pregare Dio. Questo significa che loro mettono la parte più alta del loro corpo, ossia la fronte, dove si trova quella più bassa, ossia la terra e dicono gloria ad Allah, il più grande.

Oggi, gli psicologi ci dicono che la nostra mente non è totalmente sotto il nostro controllo, ma il nostro corpo è direttamente sotto il nostro controllo. Se voglio alzare la mia mano, posso alzare la mia mano. Se voglio fare un passo avanti, faccio un passo avanti.

Ma la mente non è direttamente sotto il nostro controllo, perciò se vuoi che la tua mente sia umile, devi fare prima umile il tuo corpo.

IL TERZO PILASTRO – ZAKAT

Zakat significa vestito e nell’Islam, ogni persona ricca che ha molti risparmi deve dare il 2,5% di essi in beneficienza. Se ogni persona ricca desse lo Zakat, la povertà sarebbe sradicata da questo mondo. Non ci sarebbe nessun essere umano che morirebbe di fame.

Come menzionato nel Corano, Surah Al Hashr, capitolo 59, verso 7:

lo Zakat, obbligatorio, è stato prescritto per prevenire che il benessere circolasse solo tra le persone ricche.

E la stessa cosa è detta nel primo Pietro, capitolo 4, verso 8:

e se sopra ogni cosa c’è amore per le cose materiali e per se stessi, si sarà ricoperti di molti peccati.

IL QUARTO PILASTRO – SAUM

Saum è il digiuno. Ogni musulmano in salute dovrebbe digiunare, ossia astenersi dal mangiare, bere e avere rapporti sessuali, dall’alba al tramonto per un intero mese lunare.

È menzionato nel Corano, nel libro della Surah Al Baqarah, capitolo 2, verso 183:

questo digiuno è stato prescritto a te così come lo è stato per tutte le persone venute prima di te.

Per questo devi imparare l’auto costrizione. Il principale motivo del digiunare secondo il Corano, è per l’auto costrizione e l’auto controllo.

Gli psicologi dicono:

“ Se puoi controllare la tua fame, allora potrai controllare quasi tutti i desideri del tuo cuore”.

E ci sono molti benefici nel digiunare. Per esempio, molti medici dicono che digiunare come fanno i musulmani, per un intero mese lunare, aumenta l’assimilazione intestinale e riduce i livelli di colesterolo.

Se puoi astenerti dal fumare dall’alba al tramonto molto bene, allora potrai astenerti dal farlo dalla nascita alla morte. Se puoi trattenerti dal bere alcol dall’alba al tramonto molto bene, allora potrai trattenerti dall’alcol dalla nascita alla morte.

Il digiuno anche nella Bibbia

Ciò ci da l’opportunità di immettere in noi buone abitudini e astenerci dal fare delle cose che invece sono cattive e dannose. Il digiuno è prescritto anche nella Bibbia, nel Vangelo secondo Marco, capitolo 9, verso 29:

e lui ci disse, non si può progredire se non attraverso la preghiera e il digiuno.

Così come il Vangelo di Matteo, capitolo 17, verso 2:

non si può crescere se non attraverso la preghiera e il digiuno. Persino la Bibbia prescrive il digiuno.

IL QUINTO PILASTRO DELL’ISLAM – HAJJ

Il Pellegrinaggio alla Mecca

Ogni musulmano che abbia i mezzi per fare Hajj, deve farlo. Hajj è il pellegrinaggio alla città santa della Mecca, nel mese del Hajj, almeno una volta nella vita. Hajj è il più grande raduno mondiale. Circa 200 milioni e mezzo di persone si riuniscono da diverse parti del mondo.

Dall’America, Inghilterra, Canada, India, Pakistan, Emirati Arabi Uniti, Malesia, Indonesia, ecc. Sono tutti vestiti più o meno con lo stesso vestito e non puoi capire se la persona che sta accanto a te è un principe o un povero. Hajj è la più grande manifestazione internazionale di fratellanza.

Il Corano dice nella Surah Al Hajuraat, capitolo 49, verso 13: Oh tu, umanità, Ti abbiamo creato da una singolo uomo e da una singola donna e abbiamo creato nazioni e tribù, per cui potrete solo riconoscervi e non odiarvi. Il criterio del giudizio agli occhi di Allah non è la salute, il colore, il sesso o l’età, ma la pietà.

E se leggi la Bibbia, nel libro dei Salmi, capitolo 84, versi 4-7:

benedetti siano coloro che dimorano nella tua casa, ancora staranno pregando per te. Benedetto l’uomo la cui forza è in te; nel cui cuore ci sono le vie che portano a loro. Chi passa attraverso la Valle di Baca fa del bene; anche la pioggia riempie gli stagni. Essi vanno avanti con forza, ognuno di loro appare a Gerusalemme prima di Dio.

È menzionato anche nel Corano, Surah Ale ‘Imran, capitolo 3, verso 96:

Baca è il primo luogo in cui onorare Allah.

Quindi Baca è un altro nome per indicare la Mecca. È menzionato anche nella Bibbia: benedetti siano coloro che viaggiano verso Baca.

Questo è stato un breve riepilogo dei cinque pilastri dell’Islam. Ma questi cinque pilastri sono solo i pilastri, non sono la struttura completa. Ma se i pilastri sono forti, per il volere di Dio, anche la struttura sarà forte.

GLI INSEGNAMENTI DEL CORANO E DELLA BIBBIA

Allah dice nel Corano, Surah Al Dhaariyaat, capitolo 52, verso 56:

abbiamo creato l’uomo per la venerazione. La principale ragione della creazione è l’adorazione di Allah.

Dobbiamo servire e obbedire ad Allah. Quindi quando obbediamo ai comandamenti di Allah, obbediamo ad Allah stesso. Sottomettiamo il nostro volere ad Allah. Per esempio, il sacro Corano dice nella Surah Al Ma’idah, capitolo 5, verso 90: Oh tu che credi.

ASTINENZA

Se ti astieni dall’intossicarti, stai obbedendo ad Allah, stai obbedendo ai suoi comandamenti e sottomettendo il tuo volere a lui. E lo stesso messaggio si trova nel libro dei Proverbi, capitolo 20, verso 1:

il vino è uno sbruffone, le bevande forti sono violente, e chiunque sia ingannato allora non è saggio.

Un messaggio simile è ripetuto nel libro degli Efesini, capitolo 5, verso 18: non ubriacarti col vino, che rappresenta l’eccesso; ma sii riempito dello Spirito. L’alcol è proibito nella Bibbia, in non meno di due punti diversi. Se ti astieni dal bere alcol, stai sottomettendo il tuo volere a Allah.

PROIBIZIONI

La carne e il sangue

Allah dice nel Corano, in almeno quattro punti diversi, che alcuni tipi di cibo sono proibiti. Questi cibi sono proibiti anche nella Bibbia, nel libro del Levitico, capitolo 17, verso 15 e ugualmente nel libro del Deuteronomio, capitolo 14, verso 21:

ogni anima che mangi qualcosa che sia morta da sola o lacerata dagli animali, che sia del tuo paese o straniera, dovrai lavarti i vestiti e lavarlo nell’acqua ed essere impuro fino a sera: solo dopo potrà essere pulito.

Ciò significa che mangiare carne morta è proibito anche nella Bibbia.

Per quanto riguarda il sangue, ci sono almeno cinque punti in cui si dice che sia proibito. Se leggi il libro della Genesi, capitolo 9, verso 4, il libro del Levitico, capitolo 17 , verso 14, il libro del Deuteronomio, capitolo 12, verso 16, il primo capitolo di Samuele e il libro degli Atti, lo troverai scritto.

La Bibbia proibisce il sangue in non meno di cinque punti.

Per quanto riguarda i suini, sebbene la Bibbia divida tra animali con gli zoccoli, a due zampe e ruminanti, sono comunque impuri. Non dovresti mangiare la loro carne e non dovresti toccare le loro carcasse, sono impuri. Lo stesso messaggio è ripetuto nel libro Deuteronomio, capitolo 14, verso 8.

Anche nel libro di Isaiah, capitolo 65, versi 2-5: la Bibbia proibisce di mangiare la carne di suino, ossia del maiale. È testimoniato anche nel libro degli Atti, capitolo 15, verso 29 e anche nel libro della Rivelazione, capitolo 2, verso 14: il cibo messo per Dio onnipotente, messo come per gli idoli, è proibito per i cristiani.

Se essere cristiani significa seguire gli insegnamenti di Gesù Cristo, mi piace dire che i musulmani sono più cristiani degli stessi cristiani.

In più, se leggi il Corano, che ci da varie indicazioni, esso dice che dobbiamo essere onesti, dobbiamo amare i nostri vicini. Nella Surah Al Ma’oon, capitolo 107, versi 1-7 dice che: il profeta detto non musulmano dovrebbe dormire con la pancia vuota quando i suoi vicini sono affamati.

Le maldicenze sono proibite nel Corano, come visto nella Surah Al Humazah, capitolo 104, verso 1: se ti astieni dalle maldicenze, stai sottomettendo il tuo volere ad Allah.

RISPETTO E STIMA

Oltre a ciò, il Corano dice che devi amare, rispettare ed essere gentile con i tuoi cari.

Allah dice nella Surah Al Isra, capitolo 17, versi 23-24: non lodare nessun altro tranne me e sii gentile con i tuoi genitori. Se uno di essi o due di essi, ricco o anziano, non dire parole oltraggiose, non gli dare dispiaceri e non li respingere ma fagli sentire la tua stima con l’onore e cala su di loro la tua ala di umiltà.

E prega Dio di essere misericordioso con essi. Se ami i tuoi genitori e li rispetti, e sei gentile con loro, stai sottomettendo il tuo volere ad Allah.

MONACHESIMO

Il monachesimo è un’altra delle cose proibite nell’Islam. Si legge di più su questo argomento nel libro Sahih Al Bakhari, volume 7, nel libro di Nikah, capitolo 3, Hadith 4.

Un amato profeta ha detto che tutte le persone giovani dovrebbero sposarsi. Se non ti sposi, non sei parte di noi. Se ti sposi stai sottomettendo il tuo volere ad Allah.

LA MOGLIE

Il Corano dice nella Surah Al Nisa, capitolo 4, verso 19: tratta tua moglie partendo dalle basi di equità e dolcezza, anche se non ti piace. Il Corano dice che devi amare e mostrare dolcezza a tua moglie anche se non ti piace. Devi essere giusto con lei. Se ami tua moglie, stai sottomettendo il tuo volere ad Allah.

L’ADULTERIO

Il Corano dice nella Surah Al Isra, capitolo 17, verso 32: non avvicinarti all’adulterio perché questa è una porta aperta del diavolo verso altri diavoli. Se ti astieni dall’adulterio, stai sottomettendo il tuo volere ad Allah.

Nell’Islam, la modestia è simile a quella cristiana. Il Corano dice nella Surah Al Noor, capitolo 24, verso 30: l’uomo dovrebbe abbassare lo sguardo e diminuire la modestia. Ogni volta che un uomo guarda una donna e gli viene in mente un pensiero sfacciato, dovrebbe abbassare il suo sguardo.

Lo stesso è detto nella Bibbia, nel libro di Matteo, capitolo 5, versi 27-28:

avrai sentito che ciò è stato detto dagli uomini di una certa età. Non devi commettere adulterio. Ma io dico dentro di te che, chiunque guardi una donna col desiderio, ha commesso adulterio già nel suo cuore.

Anche nella Surah Al Noor, capitolo 24, verso 31, è detto alla donna che dovrebbe abbassare lo sguardo e diminuire la modestia e coprirsi la testa e non mostrare la sua bellezza se non davanti a suo padre, i suoi figli, suo marito, ecc.

I CRITERI PER L’USO DI HIJAB

donna musulmana coperta dalla testa ai piedi

Ci sono sei criteri che riguardano l’uso del Hijab nel Corano.

Il primo riguarda la grandezza, per l’uomo e per la donna. Per l’uomo dovrebbe essere lungo dalla vita alle ginocchia. Per le donne il corpo intero dovrebbe essere coperto. L’unica parte che può essere scoperta è il viso e i polsi.

Il secondo dice che i vestiti devono essere larghi e non stretti. Non devono rivelare la figura che sta sotto.

Il terzo, il vestito non deve essere trasparente.

Il quarto, non deve essere appariscente e attirare l’altro sesso.

Il quinto, non deve assomigliare a quello dell’altro sesso.

L’ultimo, non deve assomigliare a quello dei non credenti.

Questi sono , in pratica, i sei criteri che riguardano l’Hijab. Se leggi la Bibbia, ci sono gli stessi criteri per quanto riguarda la modestia. È menzionato nel libro Deuteronomio, capitolo 22, verso 5, che la donna non deve indossare gli abiti maschili e un uomo non deve indossare gli indumenti femminili. Tutti coloro che lo fanno sono un abominio per il Signore tuo Dio.

Ciò significa che i vestiti del sesso opposto sono proibiti anche nella Bibbia.

LA MODESTIA

Lo si trova nel primo libro di Timothy, capitolo 2, verso 9:

in alcuni modi, la donna si adorna in maniera modesta, con decenza e decoro, non con i capelli intrecciati, o con l’oro, o con le perle o gemme preziose.

Ciò è menzionato nella prima lettera ai Corinzi, capitolo 11, versi 5-6:

ogni donna che prega o profetizza con la testa scoperta, disonora la sua testa; per ciò è come se fosse rasata. Se la donna non è coperta, rasatela.

Ma se è un disonore per una donna essere rasata o pelata, allora che sia coperta. Quindi, se i cristiani intendono ciò per coloro che seguono gli insegnamenti di Gesù Cristo, i musulmani sono più cristiani dei cristiani stessi.

CIRCONCISIONE

Nel Corano, c’è un messaggio che riguarda la circoncisione, che si trova anche nella Bibbia. Nel libro degli Atti, capitolo 7, verso 8, si dice:

egli gli concesse il patto della circoncisione e così Abramo ha generato Isacco e lo ha circonciso l’ottavo giorno; e Isacco ha generato Giacobbe e Giacobbe ha generato i dodici patriarchi.

Anche nel Vangelo secondo Giovanni, capitolo 7, verso 22 si dice: Mosè ti ha donato la circoncisione e tu, nel giorno dello sabbath circoncidi un uomo. Anche nel libro di Luca, capitolo 2, verso 21:

e quando otto giorni saranno passati per portare a termine la circoncisione, il suo nome fu Gesù, che è stato così chiamato dall’angelo perché concepito nell’utero.

Quindi per cristiani si intendono coloro che seguono gli insegnamenti di Gesù Cristo, e allora i musulmani sono più cristiani degli stessi cristiani. Se musulmano significa sottomettere il proprio volere a Dio onnipotente ed essere cristiani significa seguire gli insegnamenti di Gesù Cristo, allora si può ancora dire che i musulmani sono più cristiani degli stessi cristiani.

In conclusione, come menzionato poco fa, nel libro di Giovanni, capitolo 5 , verso 50, Gesù Cristo ha detto: non il mio volere ma quello di Dio sia compiuto.

E chiunque dice: non il mio volere ma quello di Dio onnipotente sia compiuto, allora è musulmano. Ciò significa che Gesù Cristo era musulmano. Ed era un gran buon praticante.

Infine, leggendo dal libro della Surah Al Ma’idah, capitolo 5 ,verso 82: su tutti, i più vicini ai musulmani, sono i cristiani.