In questa terza parte dell’articolo sullo Surah Al-Fatiha, cercheremo di imparare gli ultimi tre versi dello surah, e di fare una riflessione finale su questa parte del Corano.
Obiettivi
- Imparare a memoria, verso per verso, gli ultimi tre versi del Surah al-Fatiha.
Parole chiave
- Surah: capitolo del Corano.
- Tawheed: L’unità e l’unicità di Allah rispetto alla Sua Signoria, ai Suoi Nomi e Caratteristiche e al Suo diritto di essere adorato.
- Shirk: una parola che implica tutto ciò che viene considerato divino oltre ad Allah, o credere che esiste una fonte di potere, di dolore e di benedizione che non provenga dallo Stesso Allah.
Adoriamo Soltanto Te e chiediamo aiuto Soltanto a Te
Questo verso racchiude il succo dell’Islam: Tawheed. Tutti i profeti, da Adamo a Mosè, Gesù e Maometto (la pace e la benedizione di Allah siano su di loro), sono stati mandati per trasmettere il messaggio fondamentale: adorare soltanto Allah, colui che non ha figli o compagni.
Questo è il significato della prima testimonianza di fede: La ilaha illa Allah ed è l’unico scopo della creazione stessa. Tawheed è salvezza e dobbiamo trasmettere il messaggio del tawheed ai nostri amici e familiari.
Nessun essere umano può avvicinarsi così tanto a Lui da diventare un Suo associato e da cambiare le Sue decisioni.
Quale è l’adorazione che giuriamo ad Allah soltanto?
‘Adorazione’ è una parola che comprende tutte le nostre azioni dirette ad Allah, attraverso la sua devozione (come le cinque preghiere giornaliere o il digiuno), ma anche attraverso le nostre azioni dirette ad altri esseri umani, come la nostra famiglia e i nostri amici.
Anche un semplice gesto fisico, come il sorridere, e le intense emozioni come amore, speranza e paura, sono tutte comprese in questo vocabolo. L’adorazione di Allah avviene obbedendo ai Suoi comandi ed evitando tutto ciò che Lui ha proibito. L’adorazione è in ogni espressione e azione, visibile o invisibile.
Per farla semplice, ogni atto che provoca il piacere di Allah è un atto di adorazione per l’Islam. Allah ha il diritto di essere adorato dal corpo, l’anima e il cuore. La Sua adorazione rimarrà incompleta, a meno che non ci sia rispetto e paura per Allah, amore per il divino e venerazione, speranza nelle ricompense divine ed estrema umiltà.
Mostrare adorazione a chiunque altro (profeti, angeli, Gesù, Maria, gli idoli o la natura) è considerato Shirk ed è il più grande peccato dell’Islam.
L’umiltà è un ingrediente essenziale per adorare Allah e non c’è modo migliore di comunicare con il Signore usando parole umili. Una persona concitata dalla sua devozione si mette i bastoni tra le ruote nella sua strada verso il Signore del Potere. L’adorazione dovrebbe renderci umili.
Il Profeta Maometto (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui) ci ha insegnato ad ammettere di essere limitati, fragili e per niente comparabili al Signore Magnifico:
“Oh Allah, ho ingannato gravemente la mia anima, e nessuno perdonerà i miei peccati se non Tu, quindi Ti prego perdona i miei peccati e abbi pietà di me. Perché tu sei capace di perdonare e il più Misericordioso.”
E anche in un’altra preghiera:
“Oh Allah, Tu sei il mio Signore. Non c’è dio all’infuori di Te. Tu mi hai creato e io sono Tuo servitore, e io supplico per la tua alleanza e prometto di fare tutto ciò di cui sono capace. Io cerco rifugio in Te dal male che ho fatto. Io ritorno a Te attraverso la Tua grazie, e io ritorno a Te con i miei peccati. Quindi perdonami, perché nessuno può perdonare se non Tu.”
Abbiamo bisogno dell’aiuto stesso di Allah per poterLo adorare. Quindi, chiedo a Lui di assisterci.
In più, Allah è l’Unico a cui possiamo chiedere aiuto, anche nell’atto stesso della Sua adorazione.
Questo non significa che non possiamo chiedere aiuto ad una persona per traslocare in una nuova casa! ‘Aiuto’ in questo caso significa un aiuto soprannaturale. Per spiegarmi meglio: quando porti un bambino malato in ospedale, dovresti chiedere aiuto ad Allah per salvare il tuo bambino, non aiuto ad un angelo o ad un santo.
Guidaci sulla retta via
Gli esseri umani sono instabili per natura. Oggi sono vicini ad Allah, e domani si allontanano. In questa preghiera, un musulmano chiede ad Allah di mantenerlo forte, di mantenerlo fermo sulla retta via. Un musulmano ripete questa supplica in ogni salah (rituale di preghiera).
Nota, ci saranno sempre persone migliori di noi nella scala spirituale.
Un musulmano dovrebbe sempre cercare di innalzarsi su questa ‘scala’ e di avvicinarsi al Signore Onnipotente migliorando la propria pazienza, le proprie buone maniere, praticando l’Islam. Specialmente per i nuovi convertiti all’Islam; loro hanno bisogno di questa preghiera e di questo percorso.
Un musulmano dovrebbe imparare e capire quello che Allah vuole veramente da lui, in ogni momento della propria vita, e dovrebbe portare avanti le proprie buone intenzioni.
La strada di coloro su cui Tu hai riposto la Tua grazia e non la strada di coloro su cui hai riposto la Tua rabbia, o di coloro che sono andati fuori strada
Questo verso segue il verso precedente ed è la risposta ad una domanda complessa: “quale strada dovrei prendere?”
Quella dei miei parenti, familiari, amici, compaesani?
La risposta è: la strada di coloro che sono stati toccati dalla grazia divina.
E chi sono queste persone? Sono identificate in quest’altro passaggio del Corano:
“Non hai visto coloro che si vantano di essere puri? È Allah che purifica chi vuole Lui. E non subiranno neppure un torto grande quanto una pellicola di dattero.”
[Corano: Capitolo 4, Verso 49]
Il Profeta (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui) ha detto:
“Gli ebrei sono coloro che si sono guadagnati la rabbia di Allah e i Cristiani sono andati fuori strada.” [1]
Queste sono le persone che conoscevano la verità ma che l’hanno abbandonata, proprio come gli Ebrei [2]. Attenzione, questo però non dovrebbe essere preso come giustificazione per l’anti-Semitismo.
La rabbia di Allah però non è solo nei confronti degli ebrei. Infatti, Allah parla anche di togliere la vita a qualcuno:
“Chi uccide intenzionalmente un credente, avrà il compenso dell’Inferno, dove rimarrà in perpetuo. Su di lui la collera e la maledizione di Allah e gli sarà preparato atroce castigo.”
[Corano: Capitolo 4, Verso 93]
Poi, l’ira divina è riservata anche a tutti coloro che non sono stati guidati verso la retta via, non per mancanza di conoscenza ma perché i loro desideri vani hanno impedito loro di intraprendere la giusta direzione.
Ogni studioso dell’Antico Testamento ha la conoscenza adeguata, proprio come ogni rabbino, ma comunque non agiscono a seconda delle scritture e, nell’antichità, erano soltanto interessati a cambiare le carte in tavola nel mondo religioso.
Alla stesso maniera, anche un musulmano potrebbe comportarsi proprio come gli ebrei. Mentre si viene “guidati” infatti, si deve anche essere fermi nello scegliere il bene e nel rinnegare tutto ciò che è sbagliato. Il Profeta (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui) ha detto:
“Nel Giorno del Giudizio, un uomo verrà portato e brucerà tra le Fiamme dell’Inferno. Le sue cosce verranno poste sul fuoco e lui girerà in tondo proprio come un mulo gira.
Gli abitanti dell’Inferno si riuniranno intorno a lui e diranno: ‘Qual è il tuo problema? Non sapevi la differenza tra cosa fosse giusto fare e cosa fosse completamente sbagliato?’
E lui risponderà: ‘Sapevo riconoscere il giusto ma ho deciso di non agire nel giusto e sapevo cosa fosse sbagliato e ho deciso di agire nel torto.’ ” [3]
Quest’uomo in particolare sapeva distinguere tra il giusto e lo sbagliato, perciò sapeva come agire in maniera giusta o sbagliata. Ma è stato lui stesso a decidere di agire ignorando la propria conoscenza, quindi si è guadagnato le proprie punizioni.
Infine, ti porterò prova di questo fatto con un esempio.
Partiamo dalle basi: I 10 Comandamenti sono il fondamento del Giudaismo. Festeggiare il Sabbath è il rituale più importante nel Giudaismo, l’unico rituale istituito all’interno dei 10 Comandamenti. Secondo la stessa Bibbia, gli Ebrei sono stati minacciati, puniti [4] e si sono meritati l’ira divina [5] per aver violato il comandamento.
Nell’Islam, il Venerdì è il giorno più sacro della settimana e deve essere celebrato con un salah (rituale di preghiera) apposito. La santità del Venerdì, stabilita da Allah, è ben conosciuta dai Musulmani. Modificare questo giorno, per qualsiasi motivo, sarebbe come violare il Sabbath per gli Ebrei. Significherebbe andare a rovinare un rituale che è stato stabilito direttamente da Allah.
“…o di coloro che sono andati fuori strada”
Queste sono le persone che hanno abbandonato la verità per scegliere l’ignoranza, come i Cristiani. I Cristiani sono andati fuori strada, proprio a causa della loro ignoranza e questa si è trasformata poi in ostinatezza.
Allo stesso modo però, ci sono quelle persone che adorano Allah, ma lo fanno senza una conoscenza di base: un musulmano, che adora Allah sulla base della propria ignoranza e senza un testo sacro da seguire, è paragonabile ad un Cristiano.
In più, le adorazioni dei Cristiani vanno oltre la divinità stessa. I Cristiani infatti adorano anche oggetti inanimati, come i resti dei martiri, la Croce di Cristo, la Corona di Spine e anche statue e dipinti raffiguranti un santo. Altri Cristiani usano gruppi rock o cantano come gesto di adorazione.
E’ strano però, visto che Gesù non ha mai adorato Dio usando della musica, con degli inni cantati o venerando una croce!
Un esempio analogo per un musulmano sarebbe quello di usare la musica e di cantare canzoni come gesto di adorazione per Allah, nonostante il Profeta Finale (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui) non abbia mai adorato Allah in questa maniera.
Il Profeta Maometto (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui) ha chiaramente detto quali fossero le modalità con cui adorare Allah: non è ammesso modificarle, nemmeno nei peggiori casi.
Chiediamo ad Allah aiuto nel “guidarci” sulla retta via, la via dei profeti (la pace e la benedizione di Allah siano su di loro) e dei loro retti seguaci. In più, preghiamo di non somigliare al primo gruppo, perché ha fallito nel utilizzare al meglio la propria conoscenza; oppure al secondo gruppo, perché non è neanche riuscito ad ottenere la conoscenza appropriata, proprio con l’intento di non intraprendere la loro stessa strada.
Note a piè di pagina:
[1] Tirmidhi, Musnad of Ahmad, e Ibn Hibban. Citati da Muhammad Sayyid Tantawi, Grand Imam of al-Azhar durante la sua esegesi, ‘Tafsir al-Wasit.’
[2] Chi è un Ebreo e cos’è il Giudaismo? Sono domande abbastanza complesse perché molte persone ad oggi si definiscono Ebree ma non credono affatto in quella religione! Più della metà degli Ebrei che vivono ad oggi in Israele dicono di essere “secolari” e non credono in Dio o nessun’altra credenza legata al Giudaismo.
La metà degli ebrei negli Stati Uniti non appartengono a nessuna sinagoga. Magari praticano solo alcuni dei rituali del Giudaismo e celebrano alcune delle loro feste, ma non considerano queste attività come simboli di religiosità.
In ogni caso, i veri seguaci dei profeti ebraici (a partire da Mosè) sono considerati privi di colpe visto che non hanno distorto gli originali insegnamenti sulla loro religione. Nel nostro caso, un “Ebreo” è un credente del Giudaismo che ha deciso di non seguire la retta via e non segue le pratiche istituite dai profeti ebraici, ma segue quelle istituite dai rabbini. Allah saprà giudicare meglio di noi.
[3] Bukhari, Muslim
[4] Ha distrutto Gerusalemme (Geremia 17:27).
[5] “ Ma anche i figli mi si ribellarono, non camminarono secondo i miei decreti, non osservarono e non misero in pratica le mie leggi, che danno la vita a chi le osserva; profanarono i miei sabati. Allora io decisi di riversare il mio sdegno su di loro e di sfogare contro di essi l’ira nel deserto.” (Ezechiele 20: 21)
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