Uno sguardo sulla parità di genere nell’Islam
- Uguaglianza e distinzione dei ruoli
- La “Guerra Santa” delle donne
- Pregiudizi e ipocrisia nel mondo occidentale: ecco perché è inevitabile la distinzione dei ruoli
- Perché donne e uomini hanno spesso compiti diversi?
- Uguaglianza a livello politico, sociale e intellettivo
Uguaglianza e distinzione dei ruoli
La parola uguaglianza porta con sé diverse sfaccettature e ciò può facilmente portare a confusione. Nel mondo occidentale, questa parola viene spesso usata per trattare di argomenti come l’uguaglianza di genere, che è la condizione in cui la donna e l’uomo ricevono gli stessi trattamenti e le stesse opportunità dalla società. Tuttavia, ciò non presuppone che siano identici anche da un punto di vista fisiologico e biologico.
Questa precisazione emerge chiaramente nella cultura e religione islamica, dove gli uomini e le donne, pur venendo posti su uno stesso piano di uguaglianza, sono comunque identificati in modo differente.
Infatti, per le loro caratteristiche fisiche, psicologiche, biologiche e fisiologiche, sono necessariamente diversi, e l’onnipotente Dio, nostro creatore, ha assegnato a ciascuno di essi ruoli distinti.
C’è un verso del Corano – dallo sura Nisa, capitolo 4, verso 32 – che ci dice di non commettere peccati, di non stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato con un tono assoluto, perché solo Allah sa cos’è meglio per noi. Ciò che potremmo ritenere essere la soluzione migliore, potrebbe magari nuocerci e, viceversa, ciò che pensiamo che ci possa fare del male, potrebbe essere invece proprio quello di cui abbiamo bisogno. Le origini di questo verso risalgono alle mogli del Profeta, che gli si opposero, richiedendo il diritto di partecipare allo Jihad (la Guerra Santa).
Poiché solo Allah possiede la verità assoluta, lui e lui solo conosce il motivo per cui non possiamo essere considerati allo stesso modo ed è sempre questo la ragione per cui il verso sopracitato fu scritto. «Immagina che la donna voglia andare a combattere la Guerra Santa» disse il nostro amato profeta Sallallahu Alayhi Wasallam «il momento propizio in cui potrà andare è scritto nel Said Bukhari», con ciò il profeta stabilì come la miglior Guerra Santa per la donna sia l’hajj, ossia il pellegrinaggio verso la Mecca.
Pregiudizi e ipocrisia nel mondo occidentale:
ecco perché è inevitabile la distinzione dei ruoli
Solo Allah, infatti, sa ciò che è bene per loro. Coloro che si oppongono all’Islam e al Corano ne sono ben consapevoli ma si rifiutano di riconoscerlo. È ormai diventata un’abitudine del mondo occidentale quello di puntare il dito contro la religione e la cultura islamica sostenendo che in essa la donna viene sottomessa. Ciò di cui non sono invece consapevoli è che, in realtà, sono loro i più grandi dominatori.
Voglio ora farvi qualche domanda di riflessione: perché durante gli eventi sportivi, come le Olimpiadi, uomini e donne vengono separati in due categorie distinte? Perché, ad esempio, per i cento metri piani non possono concorrere insieme? Perché esiste una sezione maschile e una sezione femminile? Questo vale non solo per la corsa ma anche per tutti gli altri sport, come il nuoto, il tennis, il badminton ecc.
Questa disparità tra generi emerge chiaramente nei tornei doppi misti, dove le squadre sono ciascuna formata da un giocatore femminile e uno maschile. Infatti, questo accostamento potrebbe far pensare come, sotto il punto di vista della prestazione, uno sia superiore rispetto all’altro, come se, per costituzione, la donna non potesse competere da sola contro un uomo.
Mi chiedo dunque perché che non ci possano anche essere partite tra squadre interamente maschili e femminili. Se davvero esistesse la parità di genere, ciò non dovrebbe essere un problema. Ma, la verità è che anche nel mondo occidentale si riconosce, seppur non apertamente, una disparità fisica tra uomini e donne.
Infatti, alle Olimpiadi, nessuno ha mai osato contestare i giudici, nessuno li ha mai accusati di sottomissione nei confronti delle donne, nessuno ha mai richiesto che uomini e donne possano competere insieme e i mass media non hanno mai presentato obiezioni a riguardo.
Quando si tratta di esami o diplomi, invece, ragazzi e ragazze vengono trattati tutti allo stesso modo, come se la disparità tra generi non toccasse il piano intellettivo ma rimanesse semplicemente su un piano biologico e fisico.
Spostandoci dal mondo dello sport a quello dell’estetica, in Occidente, ci sono concorsi di bellezza in cui sia gli uomini che le donne possono partecipare nella stessa categoria? Probabilmente no. Il motivo è semplice: la bellezza femminile e quella maschile non sono paragonabili. Gli occidentali sono perfettamente consci di questa differenza ma non lo vogliono ammettere.
È normale che ci siano delle volte in cui uomini e donne vengono considerati allo stesso modo, senza distinzioni, e delle volte in cui non è possibile evitare di separarli in due categorie diverse. Infatti, tutto dipende dalla prospettiva sotto cui vengono messi a confronto.
Perché donne e uomini hanno spesso compiti diversi?
Nessuno conosce l’essere umano meglio del nostro Creatore, Allah Subhanahu wa ta’ala Allah, il quale trascrisse nel Corano la sua ultima e definitiva rivelazione: le donne e gli uomini non sono uguali sotto ogni punto di vista. A una prima lettura, questa frase potrebbe venir facilmente fraintesa, ma proviamo a ragionarci su insieme.
Immaginiamo di avere in una classe due studenti, A e B. Dopo aver corretto il loro esame, contenente ciascuna dieci domande da dieci punti ciascuna, risulta che entrambi hanno ottenuto un punteggio di 80/100, ottenendo così il posto di primi della classe.
Più precisamente, durante la correzione, l’insegnante nota che lo studente A ottiene un 9/10 alla prima domanda e un 10/10 alla seconda contro un 10/10 dello studente B alla prima domanda e un 9/10 alla seconda. Così, pur avendo ottenuto lo stesso risultato ai rimanenti quesiti, lo studente A e lo studente B non possono comunque essere equiparati in modo assoluto.
Allo stesso modo, nella religione islamica, Allah Subhanahu wa t’ala Allah sa in che circostanze gli uomini e le donne possono essere trattati in modo uguale e in quali altre bisogna invece fare una distinzione. Infatti, sotto certi aspetti, gli uomini sono avvantaggiati rispetto alle donne e, viceversa, sotto altri aspetti, le donne hanno una marcia in più rispetto agli uomini.
Ne Il racconto di Bukhari – volume 8, libro dei costumi, capitolo due, racconto n°5971 – ho trattato, ad esempio, di come questa differenza tra i generi emerga naturalmente in un contesto che coinvolge l’amore e la compassione filiale. In questa storia, un uomo va dal profeta e gli chiede chi meriti l’amore e la compassione assoluta, al che il profeta gli risponde: «tua madre, tua madre, tua madre e poi tuo padre». Ecco che qui la madre riceve tre volte l’amore e la compassione del figlio rispetto al padre, dimostrando chiaramente di avere un netto vantaggio rispetto al padre.
Immaginiamo ora una situazione diversa. Supponiamo che un ladro entri in casa. Se così fosse, non direi a mia moglie o mia figlia di andare ad affrontare il ladro solo perché credo nei diritti delle donne.
Infatti, nell’ultima lezione del Corano, sura Nisa, capitolo quattro, verso 34 – viene spiegato come Allah conferì una maggiore forza agli uomini che alle donne. Da questo, proviene il mio dovere e la mia responsabilità di proteggerla. Ha mai infatti nessun uomo protestato perché non può partorire bambini? No, perché ciò è una prerogativa esclusiva della donna. Perché, ad esempio, gli uomini non si lamentano di non poter dare il latte al loro bambino’ Perché ciò è sempre una prerogativa della donna.
Uguaglianza a livello politico, sociale e intellettivo
Per questo, tenendo conto delle differenze biologiche, fisiologiche e psicologiche, l’onnipotente Dio ha assegnato ruoli e compiti distinti a uomini e donne. In alcuni, prevale l’uomo, in altri è la donna ad avere un vantaggio. Ciò nonostante, queste disparità non impediscono che i due vengano posti su un piano di uguaglianza.
Infatti, se si analizzano i diritti della donna nella cultura islamica e secondo il Corano, non potrai far altro che essere d’accordo sul fatto che le donne siano in realtà protette e non sottomesse diventa innegabile.