In questa prima parte della nostra guida cercheremo di spiegarvi cos’è il corano, com’è strutturato, di cosa tratta e di com’è stato scritto.
INDICE
1. Obiettivi
2. Parole chiave
3. Cos’è veramente il Corano?
4. Le basi
5. Come viene suddiviso il Corano?
6. Lo stile del Corano
- capire cos’è veramente il Corano
- imparare le basi del Corano e la sua organizzazione
- conoscere i temi principali trattati dal Corano
- capire lo stile del Corano
- Surah: capitolo del Corano
- Ramadan: corrisponde al nono mese del calendario lunare islamico ed è il mese in cui è obbligatorio digiunare
- Juz’: una delle trenta parti del Corano
- Aayaat (Ayah al singolare): la parola aayaat può avere diversi significati ma è usata, nella maggior parte dei casi, per descrivere tutte le manifestazioni di Allah. Queste possono essere testimonianze, versi, lezioni, segni e rivelazioni.
In tre diverse lezioni, cercheremo di affrontare tutte le problematiche a cui un qualsiasi principiante possa andare incontro durante una prima lettura del Testo Sacro.
Che cos’è il Corano e come è organizzato?
Quali sono i temi principali e il suo stile?
Quali sono le traduzioni del Testo Sacro più facili per un principiante, e quali sono i limiti da tenere a mente durante la lettura di questi testi “semplificati”?
Il Corano può essere interpretato soggettivamente?
Cosa fare se non si comprende qualcosa durante la lettura? Dove posso trovare le risposte alle mie domande?
E infine, quale atteggiamento mentale dovrei mantenere una volta aperto il Libro e cominciata la lettura del Corano?
Il Corano è la Parola di Allah presa alla lettera e rivelata da Gabriele, l’Angelo della Rivelazione, all’ultimo Profeta Maometto (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui).
Il Corano è stato prima trasmesso oralmente e, solo in seguito, è stato trascritto.
E’ un Testo Sacro inimitabile e unico, libero da corruzioni. Allah dice:
“E la terra, l’abbiamo distesa e vi abbiamo infisso le montagne e ogni cosa abbiamo fatto crescere con dovuta misura.”
[Corano: Capitolo 15, Verso 9]
La prima cosa da capire riguardo al Corano è la sua forma.
La parola araba “Quran” significa letteralmente sia “recita” che “lettura”; allo stesso modo, il Testo Sacro è stato sia recitato oralmente che trascritto sotto forma di libro.
Il vero potere del Corano si manifesta durante le recitazioni per via orale, quando viene letto ad alta voce e con armonia; ma mettere i versi per iscritto è fondamentale per una migliore memorizzazione dei versi sacri.
Il Libro Sacro, per iscritto, può essere consultato privatamente o nelle biblioteche statali.
Inoltre, il Corano non è stato redatto per raccontare una storia in ordine cronologico, come ad esempio il libro della Genesi; quindi, non dovresti immaginarla come una narrazione sequenziale di eventi.
Spesso e volentieri, il Corano si ripete nei versi e nei temi trattati, affronta molteplici tematiche allo stesso momento e trasforma spesso racconti interi, in pochi semplici versi. Ci sono due validi motivi perché ciò accada.
Il primo motivo è legato a scopi linguistici. Infatti, il Corano utilizza una delle più potenti tecniche di retorica per il mondo arabo.
Il secondo motivo è legato all’universalità del messaggio all’interno del Corano. Infatti, tutti i temi del Corano (non importa quanto vari) sono riassumibili in una semplice frase:
Non c’è vero dio all’infuori di Allah, e Maometto (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui) è il Suo messaggero.
Il Corano, a differenza della Bibbia, non è pieno di genealogie, eventi cronologici o dettagli storici minuziosi, anche perché non sarebbero stati facili da memorizzare nell’epoca in cui la trasmissione del Corano era soltanto orale.
L’idea è quella di utilizzare eventi, sia passati che presenti, unicamente per trasmettere il messaggio alla base dell’Islam.
Quindi, quando il Corano parla delle proprietà salutari del miele o della vita di Gesù, non tratta l’argomento seguendo un ordine preciso (ad esempio dall’inizio alla fine) ma crea un racconto a sé stante, capace di trasmettere al meglio il messaggio centrale: l’unicità di Allah e l’unicità del messaggio profetico.
Un altro punto, da tenere bene a mente, è che il Corano non è stato rivelato a Maometto (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui) in un’unica seduta, ma in un arco temporale di 23 anni. Molti passi sono stati trascritti in occasione di eventi rimarcabili.
Quasi sempre la rivelazione del Corano avveniva attraverso la voce dell’angelo Gabriele, ascoltata dal Profeta Maometto (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui), in risposta alle domande poste da qualche miscredente, per cui era necessario l’intervento divino.
Il Corano parla anche ai non credenti, alle Persone delle Scritture (in riferimento ad Ebrei e Cristiani), a tutta l’umanità, ai credenti e, infine, al Profeta stesso che viene istruito su come comportarsi in particolari situazioni, oppure viene confortato in situazioni difficili o di rifiuto.
Conoscere il contesto storico e sociale, in cui è avvenuta la rivelazione, aiuta a far comprendere il significato all’interno del Testo Sacro.
Come viene suddiviso il Corano?
Il Corano è diviso in 114 parti (o capitoli) di varia lunghezza. Ogni capitolo è chiamato surah in Arabo e ogni frase o affermazione all’interno del Corano è chiamata ayah, che letteralmente significa ‘un segno’. Proprio come la Bibbia, il Corano è diviso in sottounità, chiamati versi.
Questi versi non hanno una lunghezza prestabilita, il loro inizio e la loro fine non sono stati decisi dall’uomo, ma sono stati dettati da Allah. Ognuna di queste sottounità contiene un significato a se stante, un segno, chiamato in arabo ayah.
Tutte le surah, eccetto una, iniziano con Bimilah hir-Rahman nir-Rahim che significa ‘Inizio con il nome di Allah, il più Misericordioso, il Compassionevole.’
Ogni surah ha un nome legato al significato del messaggio contenuto al suo interno: ad esempio, il surah più lungo, Surah al-Bawarah anche conosciuto come ‘La Mucca’, prende il nome dalla storia in cui Mosè ha comandato agli Ebrei di offrire una mucca in sacrificio.
Questo surah inizia con le parole di Allah:
E quando Mosè disse al suo popolo: “Allah vi ordina di sacrificare una giovenca!”. Risposero: “Ti prendi gioco di noi?”. “Mi rifugio in Allah dall’essere tra gli ignoranti.”
[Corano: Capitolo 2, Verso 67]
Visto che ogni capitolo ha una lunghezza diversa dagli altri capitoli, il Corano è stato diviso approssimativamente in trenta parti, più o meno eguali, dagli studiosi vissuti nel primo secolo dopo la morte del Profeta. Ogni sezione viene chiamata juz’ in arabo.
Questa divisione è stata fatta in modo tale che le persone potessero memorizzare i versi al meglio o per facilitarne la lettura, ma non ha alcuna influenza sulla struttura originaria visto che sono semplicemente dei segni ai lati delle pagine della scrittura originaria.
Nel mese di digiuno, durante il Ramadan, ogni notte viene recitato un juz’ diverso, così da completare la lettura dell’intero Corano in 30 notti.
Quali sono i temi affrontati all’interno del Corano? Ce ne sono diversi, ma si parla principalmente dell’Unicità di Allah e di come vivere la propria vita in Sua adorazione.
Altri argomenti includono la dottrina, la creazione, la criminalità e la legge civile, il Giudaismo, il Cristianesimo, il politeismo, i valori sociali, la morale, la storia, le vite dei passati profeti e la scienza.
I tratti più caratteristici dello stile del Corano sono:
- L’uso di parabole per mantenere viva la curiosità dei lettori e spiegare profonde verità
- Più di duecento passi iniziano con la parola araba Qul, ‘Dice’, riferito al Profeta Maometto (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui), in risposta ad una domanda su temi religiosi o su questioni legali. Ad esempio:
“Ma gli empi cambiarono la parola che era stata data loro. E facemmo scendere dal cielo un castigo sugli empi, per castigare la loro perversione.”
[Corano: Capitolo 2, Verso 59]
3. In alcuni passi del Corano, Allah presta giuramento alla Sua magnifica creazione, sia per rafforzare un pensiero, sia per fugare i dubbi nella mente di coloro che sono in ascolto:
“Per il sole e il suo fulgore,
[Corano: Capitolo 91, Versi 1-7]
per la luna quando lo segue,
per il giorno quando rischiara [la terra],
per la notte quando la copre,
per il cielo e Ciò che lo ha edificato,
per la terra e Ciò che l’ha distesa,
per l’anima e Ciò che l’ha formata armoniosamente”
A volte, Allah presta giuramento a Se Stesso:
“No, per il tuo Signore, non saranno credenti finché non ti avranno eletto giudice delle loro discordie e finché non avranno accettato senza recriminare quello che avrai deciso, sottomettendosi completamente.”
[Corano: Capitolo 4, Verso 65]
4. Infine, il Corano contiene quelle che vengono chiamate “lettere disgiunte”, una composizione di lettere dell’alfabeto arabo che, se prese insieme, non hanno un significato ben preciso nel lessico arabo.
Questo viene visto come una sfida che Allah ha voluto porre ai propri credenti, ai più eloquenti nell’arte della parola, per portare avanti la parola del Corano. Compaiono, ad esempio, all’inizio del 29esimo surah.
Ancora, nel primo aayah del surah al-Baqarah, queste lettere disgiunte vengono interpretate in tre modi diversi:
Yusuf Ali: A.L.M.
Pickthal: Alif. Lam. Mim.
Muhsin Khan: Alif-Lam-Mim.
Per leggere l’articolo originale in lingua inglese clicca qui.
Clicca qui per leggere la parte 2 dell’articolo.