Come viene conservato il Corano?

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In questo articolo, cercheremo di spiegarvi in modo semplice come viene conservato il Corano e come viene trasmesso senza alterazioni.

INDICE

1. Obiettivi
2. Parole Chiave
3. Prove che il Corano è stato conservato nelle scritture
4. Conclusione
5. Prove che il Corano è stato conservato per via orale


Obiettivi

  • Apprezzare la versione originale del Corano grazie alla sua meticolosa conservazione e trasmissione senza alterazioni
  • Affermare la propria fede e il proprio credo vedendo prove della sua conservazione e trasmissione

Parole chiave

  • Sunnah: questa parola ha diversi significati, che cambiano in base all’area di interesse, ma in generale il sunnah è: qualsiasi cosa sia stata detta, fatta o approvata dal Profeta (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui)

Il Corano e la Sunnah del Profeta Maometto (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui) sono due rivelazioni divine, fondamenti della religione islamica, e la fede e l’adorazione di Allah sono basate su di esse.

Qualcuno potrebbe pensare: “Perché è importante che un musulmano sappia tutte queste cose?”. Innanzitutto, avere una conoscenza di base generale serve a migliorare la fede di un credente e a portarlo sulla giusta strada.

Conoscere le basi dovrebbe far capire che questa religione non è basata su supposizioni, ma su rivelazioni che Allah ha promesso e mantenuto. In più, una persona armata di conoscenza è meno soggetta a farsi trasportare dai dubbi che gli si presentano nel corso della vita.

Allah dice:

“Noi abbiamo fatto scendere il Monito, e Noi ne siamo i custodi.”

[Corano: Capitolo 15, Verso 9]

Ora, vediamo come il Corano è stato conservato negli anni.

Il Corano è stato conservato e trasmesso come nessun’altra religione al mondo. E’ stato trasmesso oralmente e poi è stato trascritto.

Prove che il Corano è stato conservato nelle scritture

All’epoca, non c’erano stampanti. I libri venivano trascritti manualmente da scrivani esperti ed era un grande lavoro fare anche soltanto una copia. Il Corano è stato dettato parola per parola e lettera per lettera, dal Profeta Maometto (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui) in persona a scrivani professionisti. [1]

Il Profeta (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui) è morto nel 632 DC.

A seguire, Abu Bakr, il primo leader dei musulmani, ha raccolto tutte le scritture originarie in un unico libro e, qualche tempo dopo, quando l’impero musulmano si è espanso da est ad ovest, Uthman, il genero del profeta e terzo Califfo, ha ordinato che venissero fatte cinque copie originali del Corano e che venissero distribuite a tutte le terre dell’impero, circa venti anni dopo. [2]

Ad oggi, soltanto tre manoscritti del Corano sono stati ritrovati e risalgono all’epoca del Califfo Uthman, il genero del Profeta (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui).

  1. Il Manoscritto di Samarqand è conservato in Tashkent, Uzbekistan. E’ scritto su una sezione di pelle di gazzella. Il Programma UNESCO Memoria del Mondo, una branca delle Nazioni Unite, ha affermato: ‘è la versione definitiva, conosciuta come Mushad di Uthman, al di sopra di qualsiasi altra versione’. [3]

Il signor von Denffer, uno studioso di origini tedesche, ha commentato il manoscritto dicendo:

“Potrebbe anche essere lo stesso manoscritto dell’Imam (nome usato per la definire la copia conservata dallo stesso Uthman) o comunque una delle altre copie fatte nel corso della vita di Uthman”. [4]

 la più antica versione scritta del Corano

Figura 1 – Questo manoscritto, conservato dal Consiglio Musulmano dell’Uzbekistan, è la più antica versione scritta del Corano. E’ una versione definitiva, conosciuta come Mushaf di Othman, una delle versioni migliori in circolazione. Immagine per gentile concessione della Memoria del Mondo, UNESCO.
Corano di Othman

Figura 2 – Il Corano di Othman all’interno della sua teca di sicurezza in vetro. Immagine per gentile concessione della Memoria del Mondo, UNESCO

(2) Il Palazzo di Topkapi [5]
(3) Il terzo manoscritto è conservato nella Moschea Al-Hussein, Cairo, Egitto ed è mostrato nella figura sottostante.


Figura 3 – Un antico manoscritto coranico nella Moschea Al-Hussein, Cairo, Egitto. Immagine per gentile concessione di http://www.islamic-awareness.org

Il signor von Denffer ha scritto:

“…è possibile che questa sia una copia del Mushad di Uthman.” [6]

Conclusione

E’ bene concludere citando le parole del signor von Denffer:

“In altre parole, due delle copie del Corano trascritte ai tempi del Califfo Uthman, sono a nostra disposizione oggi e il loro testo e la loro composizione è comparabile ai testi e alle composizioni di una qualsiasi altra copia del Corano, che sia trascritta a mano o fotocopiata, in qualsiasi luogo e tempo della storia. Ogni copia è identica alle altre.” [7]

Prove che il Corano è stato conservato per via orale

Allah ha creato il Corano così che potesse essere memorizzato:

“Invero abbiamo reso facile il Corano, che vi servisse da Monito. C’è qualcuno che rifletta [su di esso]?”

[Corano: Capitolo 54, Verso 17]

La facilità con cui è possibile memorizzare il Corano è inimitabile. Non esiste altra scrittura o testo religioso al mondo che possa essere memorizzato così facilmente, anche la comunità non-araba lo ha ammesso.

Raramente riuscirai a trovare persone che hanno memorizzato la Bibbia a memoria, al contrario però quasi tutti gli scolari musulmani conoscono l’intero Corano a memoria e con loro, milioni di altri musulmani, generazione dopo generazione.

Quasi ogni musulmano conosce una parte del Corano a memoria da leggere durante le proprie preghiere.

Di solito si seguono i seguenti passaggi per imparare il Corano a memoria:

1. Il Corano viene memorizzato da bambini e bambine di giovane età. Il processo di memorizzazione richiede dai 2 ai 4 anni.

2. Memorizzare il Corano non basta. Perché non sono solo parole, ma anche suoni e significati. Il Corano deve essere soppesato correttamente, esattamente come il Profeta di Allah (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui) ha fatto 1400 anni fa. Deve anche essere recitato esattamente come è stato rivelato da Allah.

Questa è una tradizione lunga 1400 anni che prevede seguire alla lettera le regole della recitazione (tajweed) ai piedi di un maestro che a sua volta ha imparato l’arte della recitazione da un insegnante, una catena lunghissima che ha inizio con il Profeta di Allah (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui).

Questo processo invece richiede solitamente dai 3 ai 6 anni. Dopo aver sviluppato una maestria nella recitazione del Corano, a questa persona viene concessa una licenza formale (ijaza) che certifica la maestria acquisita e assicura una recitazione del Corano simile a quella di Maometto, il Profeta di Allah (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui).

A.T. Welch, un orientalista non musulmano, ha scritto:

“Per i musulmani, il Corano è molto più di una scrittura o di una letteratura sacra, nel senso occidentale del termine.

Il suo messaggio è stato trasmesso nei secoli per via orale, la prima forma secondo cui è inizialmente apparso, come “recita” di Maometto (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui) ai suoi seguaci, in un lasso temporale di 20 anni, all’incirca…

Le rivelazioni venivano memorizzate dai seguaci di Maometto (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui) nel corso della sua vita, e questa tradizione orale si è stabilita nel corso della storia ed ha, a volte, assunto forme anche superiori al testo scritto del Corano…

Attraverso i secoli, la tradizione orale del Corano è rimasta intatta grazie a recitatori professionisti (kurra). Solo recentemente, la recita del Corano ha iniziato ad essere apprezzata per il suo significato anche dalle comunità occidentali.” [8]

Non è stato solo conservato il testo del Corano, ma anche i suoni originali sono stati conservati. Nessun altro testo religioso è stato conservato in questa maniera – una prova che chiunque potrebbe fare.

Quindi, il Corano si contraddistingue per la sua inimitabilità nel conservarsi nel corso dei secoli esattamente come venne profetizzato e promesso da Allah Stesso.

licenza (ijaza)

Figura 4 – L’immagine rappresenta la tipica licenza (ijaza) rilasciata alla fine del percorso di perfezionamento nella recitazione del Corano, una catena di insegnamento che ha avuto inizio con lo stesso Profeta (la pace e la benedizione di Allah siano su di lui). L’immagine riportata è un certificato di Qari Mishari bin Rashid al-Afasy, un noto recitatore originario del Kuwait, rilasciato da Sheikh Ahmad al-Ziyyat. Immagine per gentile concessione di http://www.alafasy.com.

Note a piè di pagina:
[1] ‘Ulum al-Quran’ di Ahmad von Denffer, un ricercatore tedesco, pag. 43.

[2] Per una analisi approfondita, fai riferimento al lavoro eccellente di un ricercatore dell’Università di Oxford: “The History of the Quranic Text from Revelation to Compilation: A Comparative Study with the Old and New Testaments” di Dr. Mustafa al-Azami.

[3] http://www.unesco.org.
I. Mendelsohn, “The Columbia University Copy Of The Samarqand Kufic Quran”, The Moslem World, 1940, p. 357-358.
A. Jeffery & I. Mendelsohn, “The Orthography Of The Samarqand Quran Codex”, Journal Of The American Oriental Society, 1942, Volume 62, pp. 175-195.

[4] ‘Ulum al-Quran’ di Ahmad von Denffer, p. 63.

[5] Sito internet del museo , clicca qui

[6] ‘Ulum al-Quran’ di Ahmad von Denffer, p. 62.

[7] ‘Ulum al-Quran’ di Ahmad von Denffer, p. 64.

[8] L’Enciclopedia dell’Islam, ‘Il Corano nella vita musulmana e riflessioni.’

Clicca qui per leggere l’articolo in lingua originale inglese.