Nel suo senso più completo, la Sharia è virtualmente sinonimo, e può essere usata in modo intercambiabile, con la parola deen, che può essere tradotta solo in modo inadeguato come “religione”. Deen significa letteralmente “stile di vita”, “sottomissione”, “seguire” o “via”.
Sebbene la parola Shariah nelle sue varie forme derivate si trovi in cinque punti del Corano, il suo uso estensivo è entrato in voga solo molto più tardi, poiché le parole Islam e deen erano più comunemente usate per esprimere lo stesso significato nei primi giorni dell’Islam.
La Shariah include sia la fede che la pratica. Abbraccia il culto, l’atteggiamento e la condotta individuali. Include anche norme e leggi sociali, siano esse politiche, economiche, familiari, penali o civili.
A volte, può anche essere usato per implicare, in un senso più ristretto, cosa fare e cosa non fare: le regole e i regolamenti per la condotta e il comportamento.
Infine, è anche usato come equivalente delle leggi islamiche.
La Shariah non è quindi niente di meno che il modo di vivere divinamente ordinato per l’uomo. Per realizzare la volontà divina, l’uomo deve seguire la Shariah.
Vivere nell’Islam è vivere secondo la Shariah. Rinunciare alla Shariah oa qualsiasi parte di essa consapevolmente, volontariamente o deliberatamente equivale a rinunciare all’Islam.
Un musulmano deve quindi fare tutto il possibile per osservarlo e metterlo in atto nel suo insieme, ovunque e in qualunque situazione si trovi. Da qui l’insistenza, la perseveranza, l’impegno e la passione musulmana per essa.
Essenza della Shariah
Per comprendere l’essenza della Shariah, è necessario comprendere il rapporto tra l’uomo e Dio che l’Islam stabilisce.
Non c’è dio ma Un Dio; Maometto è il profeta di Dio: questa semplice frase è la base del credo islamico.
Dio è il Creatore; a Lui solo, dunque, appartiene il regno ed Egli è l’unico Sovrano.
{Sicuramente il tuo Signore è Dio che ha creato il cielo e la terra… in verità a Lui appartengono la creazione e la sovranità} (Al-A`raf 7:54).
E
{Egli ha creato i cieli e la terra con uno scopo. Avvolge la notte intorno al giorno e avvolge il giorno sulla notte… Ti ha creato da un solo essere… Quello dunque è Dio, il tuo unico Signore; Suo è il regno. Non c’è altro dio all’infuori di Lui} (Al-Zumar 39:5-6).
Come la Sharia dà valore alla nostra vita
Dio è il Creatore. A Lui solo, quindi, come suo unico Signore e Maestro, l’uomo deve sottomettere tutto il suo essere:
{Il tuo Dio è un solo Dio, così solo a Lui si sottomette} (Al-Hajj 22:34).
{Quello dunque è Dio, il tuo Signore; non c’è dio se non Lui, il Creatore di tutto. Quindi Lui solo serve} (Al-An`am 6:102).
Dio è l’unico vero Provveditore. È Lui che ha conferito all’uomo facoltà e capacità come vedere, udire, pensare e articolare, attributi di cui l’uomo non può vivere senza, ma che non può creare per se stesso.
È Lui che ha messo a disposizione le risorse del mondo esterno che l’uomo può scoprire, sfruttare e sviluppare ma, ancora una volta, non può creare.
Fonte di guida
Eppure sicuramente il più grande bisogno dell’uomo è sapere come vivere la sua vita in modo da adempiere con successo lo scopo della sua creazione; come relazionarsi con il suo Creatore, con se stesso, con i suoi simili e con tutto ciò che lo circonda.
A Dio solo deve quindi rivolgersi per cercare una guida. Perché non c’è nessuno al di fuori o accanto a Lui che possa veramente dare risposte alle domande eterne dell’uomo o che sia capace di guidarlo. Tutto il resto può essere solo speculazione e congettura.
E perché Colui che ha provveduto anche ai più futili bisogni materiali dell’uomo, non avrebbe dovuto provvedere anche ai suoi più importanti bisogni morali e spirituali?
Shariah tra testi e realtà
Il Corano dice:
{Dì: C’è qualcuno di quelli che associ (a Dio) che guida alla Verità? Dì: solo Dio guida alla Verità. Allora, chi guida alla Verità merita di più di essere seguito o chi non può guidare se non è guidato? Cosa ti affligge? Come giudicarti?
E la maggior parte di loro non segue altro che la speculazione, e la speculazione non può mai prendere il posto della verità} (Yunus 10:35-6).
E inoltre,
{Oppure, essi (pretendono di) avere associati che hanno stabilito per loro la Via per la quale Dio non ha dato il permesso} (Al-Shura 42:21).
Fu per provvedere a questo più grande bisogno umano che Dio mandò i Suoi profeti di fra gli uomini di tutte le età e di tutte le nazioni, portando loro la luce della guida divina rivelata loro. Tra loro c’erano Adamo, Noè, Abramo, Mosè e Gesù. E Maometto fu l’ultimo di loro, in nessun modo diverso o nuovo. Che Dio li benedica tutti.
{Egli ha tracciato per te la Via che ha affidato a Noè, e che ti abbiamo rivelato, e che abbiamo affidato ad Abramo, Mosè e Gesù. Stabilisci pienamente la Via e segui vie non diverse} (Ash-Shu`raa’ 42:13).
Relazione Dio-uomo
La relazione dell’uomo con Dio è espressa dalla stessa parola Islam: sottomettersi a Lui seguendo la Sua volontà e guida come fornite dai Suoi profeti.
Ma questa sottomissione deve essere totale e totalizzante. Un musulmano sottomette tutta la sua persona al suo Creatore come suo unico Signore e Maestro. Nessuna parte della sua vita può essere esente dal bisogno della guida divina o dal mandato della sovranità divina. Dio e la Sua signoria e sovranità sono indivisibili; e così è la vita dell’uomo nella sua sottomissione a Lui.
10 Caratteristiche della Sharia
Sarebbe davvero un Dio imperfetto che potrebbe essere sperimentato o relazionato solo nel regno dello spirito o nel provvedere ai bisogni materiali come il proprio pane quotidiano: un Dio indifferente, indifferente o incapace di aiutare l’uomo nel modo più compito arduo e complesso di vivere la sua vita.
All’uomo è stata data la libertà di rifiutare Dio; ma, una volta accettato, deve seguire la sua guida. Non è libero di seguirne una parte e ignorarne un’altra, né di cercare guida da fonti diverse da Dio. La negazione di una parte è la negazione del tutto.
{Cosa? Credi in una parte del Libro e ne rinneghi una parte? E qual è la ricompensa di coloro che lo fanno, se non l’ignominia nella vita presente, e il Giorno della Resurrezione per essere restituiti al tormento più atroce.} (Al-Baqarah 2:85)
{Cosa, cercano un altro modo diverso da la via di Dio; mentre a Lui si sottomette chiunque è nei cieli e sulla terra, volenti o nolenti.} (Aal `Imran 3:83)
{E chi cerca una via diversa dall’Islam, non sarà accettato da lui.} (Aal `Imran 3 :85)
Libertà e dignità umana
L’atto di totale sottomissione a Dio in accordo con la Shariah data da Lui non diminuisce in alcun modo la dignità umana, la libertà e la responsabilità.
L’atto di sottomissione è l’atto più alto della volontà umana e della libertà, poiché implica la libertà di disubbidire a Dio.
Infatti, sottomettendosi a Dio, tutte le catene e le catene di ogni forma di servitù, servilismo e schiavitù vengono spezzate, siano esse ad altri uomini, alle idee, alla natura, agli oggetti fatti dall’uomo, o alle istituzioni. Perché prima dell’affermazione dell’Unico Dio deve venire l’abbandono di ogni falso dio.
Ancora più importante, la totale sottomissione a Dio eleva l’uomo allo stato di khilafah, (vicereggenza), per cui gli viene accordato il posto più alto sulla terra essendo dotato di ragione, articolazione, volontà, libertà e responsabilità.
La responsabilità di seguire la Shariah secondo il Corano (Al-Ahzab 33:72), è l’adempimento di amanah, la fiducia che nemmeno i cieli, la terra e le montagne osano sopportare.
* Basato sul libro Shariah: The Way to God, pubblicato da The Islamic Foundation (1981).